La storia della medicina veterinaria

La medicina veterinaria è la branca della medicina che si occupa della prevenzione, diagnosi e trattamento di malattie, disturbi e lesioni del regno animale. L’ambito di azione è, per sua natura, piuttosto ampio in quanto copre tutte le specie animali, sia domestiche che selvatiche, con una gamma assai vasta di situazioni tipiche delle singole specie.
La medicina veterinaria è praticata da laureati provenienti da queste facoltà, così come da figure paramediche quali, ad esempio, infermieri o tecnici veterinari. A tali figure si possono, poi, abbinare altre specializzazioni che si occupano di fisioterapia o odontoiatria sempre declinati sugli animali. Ma non solo. La scienza veterinaria protegge anche la salute umana attraverso il monitoraggio ed il controllo delle zoonosi (malattia infettiva trasmessa dagli animali agli essere umani), così come attraverso la supervisione dello stato di salute del bestiame destinato all’alimentazione umana.
Da quando si comincia a parlare di veterinaria? Circa 2000 anni prima di Cristo, il papiro egizio di Kahun e la letteratura vedica dell’antica India offrono le prime testimonianze scritte della medicina veterinaria.
I primi tentativi di organizzare questa branca della medicina sono destinati al trattamento e cura dei cavalli a causa della loro rilevanza economica. Durante il Medioevo, frequenti erano figure che univano in sé le competenze di dottori e maniscalchi, con una conoscenza – a volte approfondita – di anatomia patologica veterinaria.
Basti pensare che nel 1356, il sindaco di Londra, preoccupato per la qualità scadente delle cure fornite ai cavalli in città, chiese che tutti i maniscalchi che operavano entro un raggio di sette miglia dalla città di Londra formassero un “gruppo di studio” per migliorare le loro pratiche . Questo portò alla costituzione della Worshipful Company of Farriers nel 1674.
Intanto, venne pubblicato il libro di Carlo Ruini – Anatomia del cavallo – primo vero trattato globale su specie non umane.
Ma è nel 1761 che quella del veterinario diventa una vera e propria professione con la creazione della prima scuola ad opera di Claude Bourgelat a Lione, Francia.
Lo studioso dedicò parte del suo tempo a cercare un rimedio alla devastazione causata dalla peste bovina che colse le mandrie in terra francese. In breve tempo, la malattia cessò e la scienza veterinaria acquisì un ruolo di rilievo nel panorama medico.
Da qui, la cura degli animali è diventata a tutti gli effetti una professione governata, in primis, dalla figura del medico veterinario con laurea in questa disciplina ed opportune successive specializzazioni.
Oggi, sono molto diffusi gli studi che si occupano della salute degli animali anche per l’alta presenza degli amici a quattro zampe – e non – nelle nostre case. Basti pensare che in Italia sono presenti ben 60 milioni di bestiole domestiche su cui primeggiano cani e gatti e, a seguire, altre specie (uccellini, pesci, cavie, ecc.).

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